Le favole di Lang

LIBRO GIALLO

indice Libro giallo     |     home page

The Boy and the Wolves, or the Broken Promise

(MP3-6'04'')


Once upon a time an Indian hunter built himself a house in the middle of a great forest, far away from all his tribe; for his heart was gentle and kind, and he was weary of the treachery and cruel deeds of those who had been his friends. So he left them, and took his wife and three children, and they journeyed on until they found a spot near to a clear stream, where they began to cut down trees, and to make ready their wigwam. For many years they lived peacefully and happily in this sheltered place, never leaving it except to hunt the wild animals, which served them both for food and clothes. At last, however, the strong man felt sick, and before long he knew he must die.

So he gathered his family round him, and said his last words to them. 'You, my wife, the companion of my days, will follow me ere many moons have waned to the island of the blest. But for you, O my children, whose lives are but newly begun, the wickedness, unkindness, and ingratitude from which I fled are before you. Yet I shall go hence in peace, my children, if you will promise always to love each other, and never to forsake your youngest brother.'

'Never!' they replied, holding out their hands. And the hunter died content.

Scarcely eight moons had passed when, just as he had said, the wife went forth, and followed her husband; but before leaving her children she bade the two elder ones think of their promise never to forsake the younger, for he was a child, and weak. And while the snow lay thick upon the ground, they tended him and cherished him; but when the earth showed green again, the heart of the young man stirred within him, and he longed to see the wigwams of the village where his father's youth was spent.

Therefore he opened all his heart to his sister, who answered: 'My brother, I understand your longing for our fellow-men, whom here we cannot see. But remember our father's words. Shall we not seek our own pleasures, and forget the little one?'

But he would not listen, and, making no reply, he took his bow and arrows and left the hut. The snows fell and melted, yet he never returned; and at last the heart of the girl grew cold and hard, and her little boy became a burden in her eyes, till one day she spoke thus to him: 'See, there is food for many days to come. Stay here within the shelter of the hut. I go to seek our brother, and when I have found him I shall return hither.'

But when, after hard journeying, she reached the village where her brother dwelt, and saw that he had a wife and was happy, and when she, too, was sought by a young brave, then she also forgot the boy alone in the forest, and thought only of her husband.

Now as soon as the little boy had eaten all the food which his sister had left him, he went out into the woods, and gathered berries and dug up roots, and while the sun shone he was contented and had his fill. But when the snows began and the wind howled, then his stomach felt empty and his limbs cold, and he hid in trees all the night, and only crept out to eat what the wolves had left behind. And by-and-by, having no other friends, he sought their company, and sat by while they devoured their prey, and they grew to know him, and gave him food. And without them he would have died in the snow.

But at last the snows melted, and the ice upon the great lake, and as the wolves went down to the shore, the boy went after them. And it happened one day that his big brother was fishing in his canoe near the shore, and he heard the voice of a child singing in the Indian tone:

'My brother, my brother
!I am becoming a wolf,
I am becoming a wolf!'

And when he had so sung he howled as wolves howl. Then the heart of the elder sunk, and he hastened towards him, crying, 'Brother, little brother, come to me;' but he, being half a wolf, only continued his song. And the louder the elder called him, 'Brother, little brother, come to me,' the swifter he fled after his brothers the wolves, and the heavier grew his skin, till, with a long howl, he vanished into the depths of the forest.

So, with shame and anguish in his soul, the elder brother went back to his village, and, with his sister, mourned the little boy and the broken promise till the end of his life.



A North American Indian story.

Il bambino e i lupi ovvero la promessa infranta

 


C’era una volta un cacciatore pellerossa che abitava da solo in una casa nel mezzo di una grande foresta, lontano dalla sua tribù perché il suo cuore era delicato e gentile ed era stanco dei tradimenti e delle crudeltà di quelli che avrebbero dovuto essergli amici. Così li aveva lasciati, aveva preso con sé la moglie e i tre bambini e avevano viaggiato fino a trovare una radura vicino a un limpido ruscello, dove cominciarono a tagliare la legna e a costruirsi il wigwam.  (1) Per molti anni avevano vissuto in pace e felici in questo luogo protetto, non lasciandolo mai eccetto che per cacciare gli animali selvaggi che servivano per fornire loro sia cibo che abiti. Alla fine, in ogni modo, il robusto uomo si ammalò e seppe che di lì a poco sarebbe morto.

Così radunò attorno a sé la famiglia e rivolse loro le sue ultime parole. “Tu, moglie mia, compagna dei miei giorni, mi seguirai prima che molte lune siano calate sull’isola della benedizione. Quanto a voi, ragazzi miei, con le vostre vite appena cominciate, affronterete la malvagità, l’asprezza e l’ingratitudine dalle quali i sono fuggito. Me ne andrò in pace, ragazzi miei, solo se mi prometterete che vi amerete sempre gli uni gli altri e che non abbandonerete il vostro fratello più piccolo.”

“Mai!” risposero, tenendogli le mani, e il cacciatore morì contento.

Erano a malapena calate otto lune quando la moglie morì e seguì il marito, come lui aveva detto; prima di lasciare i suoi ragazzi disse ai due maggiori di rammentare la promessa di non abbandonare mai il fratello minore, perché era un bambino ed era debole. E mentre la neve cadeva a coprire il terreno, essi si presero cura di lui ed ebbero a cuore la sua sorte, ma quando la terra fu di nuovo verde il cuore del ragazzo si infiammò e desiderò vedere i wigwam del villaggio in cui il padre aveva trascorso la giovinezza.

Quindi si confidò con la sorella, che rispose: “Fratello mio, comprendo il tuo desiderio verso i nostri compagni che qui non possiamo vedere. Ricorda però le parole di nostro padre. Cercheremo forse la nostra soddisfazione e dimenticheremo il piccolo?”

Lui però non volle ascoltare e, senza rispondere, prese l’arco e le frecce e lasciò la capanna. La neve cadde e si sciolse e lui ancora non tornava; alla fine il cuore della ragazza si fece duro e freddo e ai suoi occhi il bambino divenne un peso finché un giorno gli parlò così: “Guarda, qui c’è cibo per diversi giorni. Rimani qui al riparo nella capanna. Vado a cercare nostro fratello e quando l’avrò trovato, tornerò qui.”

Ma quando, dopo un viaggio faticoso, raggiunse il villaggio in cui abitava il fratello e vide che aveva una moglie ed era felice, e quando anche lei fu scelta da un valoroso giovane, allora dimenticò il bambino solo nella foresta e pensò soltanto al marito.

Appena il bambino ebbe mangiato tutto il cibo che gli aveva lasciato la sorella, andò nel bosco e raccolse bacche e strappò radici, e mentre il sole splendeva, lui era contento e si sentiva sazio. Ma quando la neve cominciò a cadere e il vento a ululare, allora il suo stomaco rimase vuoto, le membra gli si raffreddarono e si nascose tra gli alberi tutta la notte, sgusciando fuori solo per mangiare ciò che i lupi avevano lasciato dietro di loro. E così, non avendo amici, divenne loro compagno, sedeva mentre divoravano le prede e loro presero confidenza con lui e gli davano il cibo. Senza di loro sarebbe morto nella neve.

Infine la neve si sciolse, così come il ghiaccio sul grande lago, e siccome i lupi scendevano sulla spiaggia, il bambino andò loro dietro. Un giorno capitò che suo fratello maggiore stesse pescando con la canoa vicino alla spiaggia e udì la voce di un bambino che cantava nella lingua pellerossa:

'Fratello mio, fratello mio
sto diventando un lupo,
sto diventando un lupo!

E quando ebbe cantato così, ululò come un lupo. Allora il cuore del fratello maggiore sussultò e si affrettò verso di lui, gridando: “Fratello, fratellino, vieni da me.” Ma, essendo mezzo lupo, egli continuò a cantare. E più forte il fratello maggiore lo chiamava: “Fratello, fratellino, vieni da me.” più rapidamente lui si slanciava dietro i fratelli lupi e la sua pelle si faceva più ispida finché, con un lungo ululato, svanì nella profondità della foresta.

Così con l’animo vergognoso e angosciato il fratello maggiore tornò al villaggio e con la sorella pianse fino alla fine dei suoi giorni il bambino e la promessa infranta.



Fiaba dei pellerossa nordamericani.



(1) Tenda a forma di cupola, formata da una struttura di rami su cui si dispongono pelli, stuoie o cortecce d'albero.



(traduzione dall'inglese di Annarita Verzola)

indice Libro giallo     |     home page